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Gli Oscar oscurano gli Oscar - Academy che combini?



Com'è da sempre, e come da sempre anche noi professiamo, il cinema è sinergia, collaborazione, un insieme di artisti e maestranze che si intrecciano in un meccanismo dal perfetto equilibrio. Il set è una struttura piramidale, non c'è dubbio, ma il grandissimo insegnamento che sta dietro questo mondo è la consapevolezza di non poter permetterci di togliere neanche uno dei "tasselli" che stanno alla base di questa piramide, altrimenti tutto crollerebbe o inficerebbe pesantemente sulla buona riuscita del film. La valorizzazione ed il rispetto di ogni ruolo al fine di raggiungere la perfezione in ogni più piccolo dettaglio. Questo è cinema.

La nostra cara Academy, forse ultimamente a corto di gloria, pare non voglia perdere nessuna occasione per entrare nell'occhio del ciclone. Questa volta però non si tratta di un premio o una candidatura dubbia, questa volta è molto peggio...

Durante la notte degli oscar ben 4 premiazioni (FOTOGRAFIA, MONTAGGIO, TRUCCO, CORTOMETRAGGIO) verranno letteralmente oscurate dalla pubblicità, per permettere una diretta più breve e (tentativo disperato) cercare di mantenere gli ascolti più alti (entrati in un trend negativo ormai da diversi anni).

Crediamo non serva aggiungere molto, questa scelta bizzarra (che probabilmente otterrà l'effetto opposto a quello sperato), si può descrivere attraverso le polemiche di alcuni dei più grandi artisti legati alle "categorie vittima" di questa follia... la parola a loro:


Alfonso Cuarón, che quest’anno potrebbe passare alla storia come primo regista a vincere l’Oscar alla miglior fotografia per un film da lui stesso diretto:

Nella storia del cinema ci sono stati capolavori senza suono, senza colore, senza storia, senza attori e senza musica. Nessun film è mai esistito senza la fotografia e senza il montaggio.

Il premio Oscar Emmanuel Lubezki ha scritto su Instagram un messaggio poi rimosso:

È una decisione davvero spiacevole, la fotografia e il montaggio sono probabilmente le particelle elementari del cinema, i suoi componenti primordiali.

Scrive Kees van Oostrum, direttore dell’associazione, in un comunicato pubblicato da Variety:

Penso di parlare a nome di molti membri dell’ASC nel definire questa decisione davvero spiacevole. Consideriamo il cinema uno sforzo collaborativo, dove le responsabilità di regista, direttore della fotografia, montatore e altre maestranze spesso si intrecciano. Questa decisione potrebbe essere percepita come una separazione e una divisione di questo processo creativo, minimizzando peraltro il nostro contributo creativo che invece è fondamentale.

Guillermo del Toro, vincitore dell’Oscar nel 2018, ha scelto Twitter per esprimere il proprio dissenso:

Se mi è permesso: preferirei non suggerire quali categorie presentare durante le pubblicità agli Oscar, ma fotografia e montaggio sono il cuore della nostra arte. Non sono ereditate da una tradizione teatrale o letteraria: sono il cinema vero e proprio.

Simile anche la reazione di Caleb Deschanel, nominato sei volte all’Oscar alla miglior fotografia a partire da Fa’ la Cosa Giusta (1983) e in lizza anche quest’anno:

Penso sia deprimente. Spero che il montaggio finale non sia simile a quello che mostrano quando parlano dei premi tecnico-scientifici, perché è sempre un po’ triste, è come se quelle persone non siano state invitate alla vera festa. La fotografia è precedente alla sceneggiatura, alla regia, alla colonna sonora e al suono. Il cinema è iniziato con un tizio che manovrava una cinepresa. Un direttore della fotografia!
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